Persi due esperimenti dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti.
Nell’incidente del razzo Antares, esploso a Wallops Flight Facility in Virginia, nella notte fra il 28 e il 29 ottobre, sono andati distrutti anche due esperimenti della missione “Futura” dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti.
Una delle apparecchiature andate distrutte, il pletismografo, uno strumento non invasivo di monitoraggio del flusso venoso in condizioni di microgravità, è quella dell’esperimento “Drain Brain”, coordinato dal prof. Paolo Zamboni del Centro per le malattie vascolari dell’università di Ferrara, teso a verificare l’ipotesi secondo la quale una delle cause della sclerosi multipla potrebbe essere il restringimento dei vasi sanguigni di testa e collo.
Nell’esplosione è stata distrutta anche la maglietta dell’esperimento Wearable monitoring, equipaggiata con sensori in grado di misurare ritmo del cuore e del respiro durante il sonno, e l’unità elettronica portatile destinata a raccogliere i dati.
A riferirlo è stato il presidente dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, parlando con i giornalisti: “A bordo del cargo Cygnus trasportato dal razzo Antares della società Orbital Sciences, c’erano anche due esperimenti dell’astronauta Samantha Cristoforetti: una maglia con sensori per monitorare le attività biologiche nello spazio – ha detto Battiston – e la strumentazione che valuta lo stato delle cellule cerebrali in assenza di gravità”. Il numero uno dell’Asi ha però annunciato che “c’è una copia di questi due esperimenti e possiamo quindi rilanciarli in vista del lancio di Samantha”.A bordo del modulo, c’erano diversi apparati scientifici, compresi i due esperimenti, dei nove in totale, sui quali dovrà lavorare Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana, il cui lancio per la “Spedizione 42” è in programma per il 23 novembre. L’Agenzia Spaziale Italiana ha fatto sapere che è già al lavoro con la NASA per ripianificare e quindi realizzare i due esperimenti sulla base dei modelli di riserva (rimasti a terra).Gli obiettivi scientifici ”saranno preservati grazie all’impegno dell’Asi che, con i propri tecnici e i ricercatori, può contare sulla disponibilità di modelli di volo di riserva”.Per il presidente dell’Asi, Roberto Battiston, ”l’incidente dimostra che, benché l’accesso allo spazio possa sembrare ormai un’attività di ordinaria quotidianità, si tratta in realtà ogni volta di una sfida tecnologica il cui risultato è pur sempre suscettibile di rischio incidente”.
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Il Drain Brain del Prof. Zamboni andrà avanti, assieme all’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, nonostante la “anomalia catastrofica”, così la Nasa ha chiamato l’incidente dell’Antares.Fonte Ansa – Adnkronos