“Ho fatto la doccia più lunga di sempre” dice Samantha Cristoforetti, partita il 23 novembre 2014 dal cosmodromo di Baikonurin in Kazakistan, per raggiungere la ISS la Stazione Spaziale Internazionale a bordo di una navetta Soyuz.
Comincia così Futura, la missione dell’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la prima di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Con la Cristoforetti sono partiti anche un russo e un americano. Circa 20 minuti dopo il lancio, la Soyuz è entrata in orbita, i motori sono stati spenti e la capsula si è staccata. Il ruolo della Cristoforetti è controllare che tutto sia correttamente funzionante. E’ l’inizio di un viaggio che in sei ore porta i tre astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove lavoreranno per quasi sei mesi. Lei, Samantha Cristoforetti resterà sulla ISS, in orbita fino al prossimo 15 marzo. E’ la prima donna italiana ad andare nello spazio, Samantha: nata a Milano il 26 aprile del 1977 ma cresciuta in provincia di Trento. E’ un capitano dell’Aeronautica Italiana, un pilota e ora astronauta, selezionata nel 2009 dall’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, tra migliaia di candidati, Samantha Cristoforetti, ingegnere meccanico che parla sei lingue, compreso il cinese. La missione della Cristoforetti ha lo stesso nome di un poetico brano di Lucio Dalla, “Futura”. Ed è proprio alle note di diversi brani musicali, tra cui “Perfect day” di Lou Reed, che la prima donna italiana nello spazio si affida prima del lancio per raccontare su Twitter, attraverso uno speciale conto alla rovescia sonoro, tutta l’emozione per la realizzazione del sogno di una vita: “È proprio un giorno perfetto. Ci sarà mai un altro giorno come questo?”. Poi il suo pensiero corre all’Italia: “Voglio esprimere la più profonda gratitudine per l’Italia e gli italiani, di cui ho sentito il calore negli ultimi mesi e settimane”.
Ecco una delle tante interviste rilasciate.
Come si prepara un’astronauta ad andare nello spazio per quasi sei mesi? “Ho fatto quella che probabilmente è la mia doccia più lunga di sempre. Il buon giudizio russo ha previsto di lasciare il tempo che serve per fare questo nel programma! #NoRushOnLaunchDay, ha scritto Samantha su Twitter con il suo account @AstroSamantha, rimarcando l’importanza di fare le cose con calma, prima del lancio. E lei ha deciso di condividere in rete la playlist musicale che la accompagna in queste ore: cinque canzoni dal ritmo intenso e dai titoli quanto mai azzeccati, come “Salirò” di Daniele Silvestri, “Don’t Stop me now” dei Queen e “Get the party started” di Pink.
“Mi dispiace, sono fuori dal pianeta per un po’ ” questa è la risposta automatica con la quale Samantha ha impostato la sua posta elettronica. Lo racconta lei stessa sul proprio blog. Canzoni e riflessioni pubblicate in rete: “In un giorno come questo – scrive – sento che la cosa più importante è ringraziarvi: ho avuto molte occasioni per farlo pubblicamente con le organizzazioni che hanno reso possibile questo volo spaziale. Ma ora vorrei fare dei ringraziamenti più personali alla mia famiglia, ai miei amici, i miei insegnanti, a tutte le numerose persone che mi hanno aiutata ad arrivare a questo giorno, sostenendomi o mettendomi alla prova,insegnandomi qualcosa o semplicemente essendo lì per me. Vado nello spazio con tutta me stessa, con tutto quello che sono e di cui ho fatto esperienza, e porto certamente con me ogni persona che ho incontrato”.
Samantha porta 10 esperimenti italiani nello spazio ma parteciperà a molti dei 200-250 studi in corso sulla Iss. La sua divisa sarà una maglietta super tecnologica con sofisticati sensori per monitorare il sonno in assenza di gravità: porterà poi dei maker sul corpo per studiare le strategie di adattamento alla vita in microgravità. “Avrò l’onore di essere il tecnico di laboratorio e presterò le mie mani, i miei occhi e molto spesso farò da cavia per gli esperimenti dei nostri scienziati” aveva sottolineato incontrando la stampa italiana nella sede dell’Agenzia Spaziale Italiana di Tor Vergata, alle porte di Roma, prima di iniziare il periodo di quarantena cui ogni astronauta deve sottoporsi prima di una missione in orbita.
Non solo astronauta: Samantha è anche ambasciatrice Unicef e ha approfittato delle preziose ore prima della missione per lanciare un appello, attraverso un video messaggio: “Sono Samantha Cristoforetti e sto per intraprendere un viaggio nello Spazio. Ma non è la mia unica missione. Come altri astronauti prima di me chiedo il vostro sostegno all’Unicef per una missione di importanza straordinaria: salvare i bambini dalla malnutrizione. Durante questa missione dallo spazio vi terrò vicino ai bambini. Seguitemi”.
Questo è il link di Avamposto 42 http://avamposto42.esa.int/ la Guida galattica per terrestri in missione, un punto di contatto tra la ISS sulla quale Samantha si troverà per sei mesi, e la Terra, e da dove racconterà la vita nello spazio e molto altro.
Grande Samantha, voglio chiamarti così, solo col tuo nome, per dirti che hai colpito nel segno. Ti seguiremo con costanza per la tua missione, il tuo operato, e per la grande simpatia e semplicità, e non solo perché hai con te lo studio del Drain Brain del Prof. Paolo Zamboni che ha la duplice finalità di migliorare le scarse conoscenze sulla fisiologia umana del ritorno venoso cerebrale in condizioni di microgravità, e quello di realizzare un nuovo strumento diagnostico che possa essere utilizzato da pazienti affetti da malattie neurovegetative.
Forse all’inizio è stato così, ma oggi ti apprezziamo perché sei così vicina alle persone normali, come una di noi, rendendoci partecipi del tuo magico quotidiano, quello tra le stelle.
Un abbraccio da tutti noi, dal…pianeta.
a cura di Isabella Pischedda
(fonte: Il Fatto Quotidiano)