Al di là di quanto e come la disabilità sia diffusa nel corpo sociale, per la maggior parte degli italiani l’incontro con essa è episodico, o comunque circoscritto nel tempo e nello spazio.
Si tratta chiaramente di momenti che spesso hanno prodotto reazioni emotive intense e articolate, che nell’ambito della ricerca si è tentato di approfondire: pensando all’ultima volta che si sono trovati a relazionarsi ad una persona con disabilità , gli italiani intervistati hanno indicato di aver provato, con diverse intensità , una gamma varia di sentimenti ed emozioni.Il sentimento che con maggior frequenza i rispondenti hanno dichiarato di aver provato con il massimo dell’intensità (risposta “molto”) è la solidarietà , per tutte le difficoltà e i problemi che la disabilità crea: si è espresso in questi termini il 91,3% del campione, mentre il 7,3% ha dichiarato di aver provato questo sentimento “un po’” e l’1,4% di non averlo provato per nulla (Tab. 3).
Tab. 3 – Sentimenti provati l’ultima volta che si è relazionato ad una persona con disabilità (val. %)
Molto | Un po’ | Per nulla | |
Indifferenza, il problema non mi tocca minimamente | 14,2 | 6,6 | 79,2 |
Timore di poter involontariamente offendere o ferire con parole o comportamenti inopportuni | 34,6 | 28,5 | 36,9 |
Paura, all’idea di potersi trovare lei, o qualcuno della sua famiglia, nelle medisime condizioni | 54,6 | 26,9 | 18,5 |
Tranquilità , le capita spesso di avere a che fare con persone in condizione di disabilità | 50,8 | 33,1 | 16,1 |
Ammirazione per la forza di volontà e la determinazione che la persona dimostrava | 85,9 | 11,4 | 2,7 |
Desiderio di rendersi utile e di aiutare | 82,7 | 15,3 | 2,0 |
Solidarietà per tutte le difficoltà ed i problemi che disabilità crea | 91,3 | 7,3 | 1,4 |
Indicazioni numericamente molto simili, e dunque ampiamente maggioritarie, si rilevano a proposito del desiderio di rendersi utili e aiutare (l’82,7% lo ha provato molto) e dell’ammirazione per la forza di volontà e la determinazione che la persona dimostrava (molto secondo l’85,9%). Per la metà del campione (il 50,8%) la relazione con persone disabili non rappresenta un evento particolarmente sconvolgente, ed è infatti questa la quota di indicazioni “molto” per l’item “tranquillità. Le capita spesso di avere a che fare con persone con disabilità ”, sentimento provato solo un po’ (33,1%) o per nulla (16,1%) dall’altra metà dei rispondenti.
Sentimenti più controversi, o esplicitamente negativi, sono riferiti da quote più ridotte del campione, ma comunque significative:
- la paura, all’idea di potersi trovare un giorno a dover sperimentare in prima persona o nella propria famiglia la disabilità è stata riferita come un sentimento molto presente dal 54,6% degli intervistati, il 26,9% ne ha avuta un po’ e il 18,5% per nulla;
- l’aver provato molto timore di poter involontariamente offendere o ferire con parole e comportamenti inopportuni è stato riferito dal 34,6%, lo ha provato un po’ il 28,5% e per nulla il 36,9%;
- l’indifferenza, perché il tema della disabilità non li tocca minimamente, è stata riferita come un sentimento provato al massimo grado dal 14,2%, cui si aggiunge il 6,6% che l’ha provata un po’, mentre la grande maggioranza, pari al 79,2%, non l’ha provata per nulla.
Nel complesso questi dati delineano uno scenario piuttosto articolato, per cui se da una parte in grande maggioranza gli italiani riferiscono di aver provato, quando si sono relazionati a persone con disabilità , sentimenti positivi, quali la solidarietà , la ammirazione e il desiderio di rendersi utili, e la metà del campione si è sentita tranquilla, di fronte ad una situazione “normale”, emergono però anche forme più o meno intense di disagio, di fronte alla persona disabile.
Anzitutto la paura, perché la persona disabile evoca ancora in chi la guarda una sofferenza che si teme di dover sperimentare e più di 8 italiani su 10 la provano, molto o solo un po’, così come si registra in settori ampi della popolazione anche la difficoltà a costruire con le persone disabili una relazione, che rimane evidentemente schiacciata tra la solidarietà umana e la paura che nel contempo la disabilità suscita, e che si concretizza nella difficoltà a costruire quella empatia che non lasci spazio ad equivoci, offese, o compassioni indesiderate.
Infine, seppure ampiamente minoritario, va rilevato l’atteggiamento di indifferenza che, con intensità differenti, 2 italiani su 10 riferiscono di provare, e che pare il segno di una rimozione della questione, una sorta di chiusura individualistica, con ogni probabilità da ricollegare alla paura della disabilità , dal momento che si rileva in quote più alte tra i rispondenti più anziani, statisticamente più esposti al rischio di doversi confrontare direttamente con il problema.